top of page
  • Instagram
  • Pinterest
  • Facebook

JOURNAL



ree

Lolita Loo è una giovane artista visiva che gioca con l’estetica pop come fosse materia viva. I suoi lavori nascono dalla plastica — materiale simbolo della modernità effimera — ma raccontano un immaginario lucido, ironico, a volte disturbante, sempre profondamente attuale.


Attraverso icone consumate e colori sgargianti, Lolita reinventa il linguaggio dell’arte pop in chiave contemporanea, femminile e post-digitale. Le sue opere sono sogni sintetici e visioni plastificate che parlano di desideri prefabbricati, identità fluide, cultura di massa e corpo come superficie.


Con la collezione Synthetic Dreams, porta avanti una riflessione sull’artificio e la bellezza, sulla seduzione del falso e sul potere trasformativo dell’immaginazione. Le sue tele sono come specchi deformanti: fanno sorridere, ma anche pensare. Perché dietro ogni volto lucido e brillante, c’è una domanda aperta sulla società in cui viviamo.


Con Rosoni Riflessi, Lolita Loo rilegge in chiave pop e contemporanea uno degli elementi architettonici più iconici della Puglia: il rosone. Realizzati in materiale plastico lucido e colori accesi, questi lavori trasformano l’antica simbologia sacra in oggetti visivi che vibrano tra memoria e futuro. L’artista inserisce nelle composizioni dettagli fotografici della Puglia di un tempo — volti, paesaggi, scorci — creando una connessione poetica tra tradizione e artificio. I Rosoni Riflessi sono finestre sul passato rivestite di nuova luce, specchi di identità frammentate e ricomposte, che celebrano la cultura locale con uno sguardo ironico, affettivo e ultra-contemporaneo.


Lolita Loo non costruisce solo immagini, ma universi narrativi. Il suo è un linguaggio personale e riconoscibile, dove l’eccesso diventa stile, la plastica diventa carne, e l’arte torna a giocare, con serietà.



Margherita Calefati

Margherita Calefati è un’artista pugliese che lavora al confine tra arte, spiritualità e identità. Originaria di Monopoli, affonda le radici della sua ricerca creativa in una terra fatta di luce, memoria e ritualità antica. Il suo lavoro è profondamente materico, sensibile e intuitivo, e trova nella terracotta — materiale vivo e primordiale — il canale più autentico per raccontare emozioni, storie e presenze invisibili.


Margherita non modella semplici oggetti: dà forma all’anima.

Ogni suo pezzo nasce da un gesto lento e meditato, spesso istintivo, che custodisce la forza di un pensiero intimo e collettivo allo stesso tempo. Le sue opere sono portatrici di un’estetica essenziale, imperfetta e profondamente umana, che parla di vulnerabilità, trasformazione e radici.


Tra le sue collezioni più significative troviamo:

  • Le "Facce Cotte": volti scolpiti in terracotta che sembrano emergere dal tempo. Imperfetti, muti ma eloquenti, questi volti evocano l’anima archetipica dell’umanità. Sono maschere che non coprono, ma rivelano. Sculture che parlano attraverso il silenzio, tra mito, memoria e introspezione.

  • "Anima Domus": una collezione di oggetti d’arredo — piatti, contenitori, forme sospese — che non si limitano a decorare gli spazi, ma li abitano e li rendono vivi. Ogni pezzo è pensato come un frammento di intimità quotidiana, capace di trasformare la casa in un luogo sacro, poetico, caldo di senso.

  • "Pelle d’Arte": piccoli pendenti da indossare come amuleti. Queste sculture in miniatura si fanno gioiello, portatori di un’intimità emotiva, talismani simbolici da indossare sul corpo come segni di appartenenza a sé stessi e al proprio sentire.


La poetica di Margherita è fortemente femminile, non nel senso di genere, ma come energia creatrice, curativa, trasformativa. Nelle sue mani, la creta si fa voce, pelle, emozione. Ogni opera è un atto di ascolto e di presenza, un invito a rallentare, a toccare, a ricordare.


Con il suo stile inconfondibile, Margherita Calefati sta ridefinendo il ruolo dell’artista-artigiano contemporaneo: non più solo creatore di forme, ma custode di senso, di simboli e di bellezza interiore. Il suo lavoro si colloca nel cuore di una nuova visione culturale, che unisce territorio e spiritualità, corpo e arte, memoria e visione.

bottom of page