- La Redazione Puglia Bianca

- 5 mag
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Lolita Loo è una giovane artista visiva che gioca con l’estetica pop come fosse materia viva. I suoi lavori nascono dalla plastica — materiale simbolo della modernità effimera — ma raccontano un immaginario lucido, ironico, a volte disturbante, sempre profondamente attuale.
Attraverso icone consumate e colori sgargianti, Lolita reinventa il linguaggio dell’arte pop in chiave contemporanea, femminile e post-digitale. Le sue opere sono sogni sintetici e visioni plastificate che parlano di desideri prefabbricati, identità fluide, cultura di massa e corpo come superficie.
Con la collezione Synthetic Dreams, porta avanti una riflessione sull’artificio e la bellezza, sulla seduzione del falso e sul potere trasformativo dell’immaginazione. Le sue tele sono come specchi deformanti: fanno sorridere, ma anche pensare. Perché dietro ogni volto lucido e brillante, c’è una domanda aperta sulla società in cui viviamo.
Con Rosoni Riflessi, Lolita Loo rilegge in chiave pop e contemporanea uno degli elementi architettonici più iconici della Puglia: il rosone. Realizzati in materiale plastico lucido e colori accesi, questi lavori trasformano l’antica simbologia sacra in oggetti visivi che vibrano tra memoria e futuro. L’artista inserisce nelle composizioni dettagli fotografici della Puglia di un tempo — volti, paesaggi, scorci — creando una connessione poetica tra tradizione e artificio. I Rosoni Riflessi sono finestre sul passato rivestite di nuova luce, specchi di identità frammentate e ricomposte, che celebrano la cultura locale con uno sguardo ironico, affettivo e ultra-contemporaneo.
Lolita Loo non costruisce solo immagini, ma universi narrativi. Il suo è un linguaggio personale e riconoscibile, dove l’eccesso diventa stile, la plastica diventa carne, e l’arte torna a giocare, con serietà .




